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Jacopone da Todi, Celestino V e Bonifacio VIII

Per comprendere meglio la forte presa di posizione di Jacopone, che segnerà per sempre la sua vita, non si può tralasciare la sorte di un’altra grande figura storica: l’eremita Pietro da Morrone, poi conosciuto come Papa Celestino V.
Di origini contadine, dopo alcuni viaggi a Roma e in Francia (a piedi), per 20 anni seguì la sua vocazione ascetica, distaccandosi sempre più da tutti i contatti con il mondo esterno.

Il neo Papa fu eletto nel 1294, ma a Perugia, già da 27 mesi, da quando cioè era scomparso Niccolò IV, si contendevano il Soglio Pontificio.

Durante il conclave era addirittura intervenuto Carlo II d’Angiò, il quale aveva urgenza della nomina di un papa per ratificare un accordo politico.

La storia narra che il re fu cacciato dal cardinale Benedetto Caetani, proprio il futuro Bonifacio VIII, il quale in sostanza lo invitò a non immischiarsi alle vicende della Chiesa. Questa vicenda, con molta probabilità, indusse i cardinali a prendere coscienza del fatto che si rendeva necessario chiudere al più presto la sede vacante.

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