Todiguide guide turistiche della Regione Umbria 389 424 62 62

Jacopone da Todi, Celestino V e Bonifacio VIII

Il re, comunque indignato per l’onta subita, ma anche preoccupato perché rischiava di veder vanificati tutti patti politici ottenuti, lasciò Perugia e si incamminò per incontrare il famoso eremita Pietro da Morrone.

Forse agendo proprio sulle buona fede di Pietro, il re lo invitò a scrivere una lettera di esortazione ai padri conciliari, in cui l’eremita sollecitava l’elezione del nuovo Papa, minacciando la collera di Dio se avessero ulteriormente ritardato la designazione.

Ed i membri del conclave, individuarono proprio in lui, in uno dei momenti più drammatici dello scontro con il potere temporale, il nuovo papa, il 5 luglio 1294.

L’ipotesi più attendibile che si può avanzare è quella di un tacito accordo fra tutti i prelati al fine di rinviare nel tempo la nomina di un papa vero e nel contempo far tacere l’opinione pubblica e le monarchie più potenti d’Europa, vista l’impossibilità di eleggere un porporato.

II re di Napoli e suo figlio Carlo Martello, re d’Ungheria, e 5 legati del Conclave, portarono la notizia al futuro Papa, giungendo in una grotta sui monti della Maiella, dove il frate risiedeva. Si narra che il primo impulso dell’eremita fu quello di fuggire e che, solo dopo essersi ritirato in preghiera, accettò di diventare Papa.

Pietro da Morrone non tardò a farsi notare poiché non andò mai a Roma per la nomina pontificia. La sera del 24 luglio, cavalcando un asinello e avendo accanto i due re, l’eremita mosse verso L’Aquila. Sul piazzale di Collemaggio, davanti ad una folla di ambasciatori (c’era anche Dante Alighieri per il Comune fiorentino) fu eletto il nuovo Papa.

Pagine: 1 2 3 4 5

Back to top