In questi giorni di quarantena durante i quali dobbiamo stare a casa per colpa del Covid19, il Comune di Todi ha pensato di allietare qualche ora dei nostri pomeriggi con la rubrica ” La Cultura a Casa” , una serie di interventi a tema che vanno in onda in diretta sulla pagina Facebook del comune stesso.
Una di queste rubriche si chiama “Todi vista da…” ed è curata dal Direttore dell’Archivio Storico di Todi , il Dott. Filippo Orsini. Chi è di Todi conosce bene Filippo, non solo per la sua approfondita conoscenza della storia e tradizione della nostra città, ma anche per la sua fama da oratore che mai ti annoia, anzi, si starebbe ore ad ascoltarlo!
In particolare ieri, 20 aprile, Filippo ha letto l’innamorata descrizione di Todi fatta da Giuseppe Gabrieli (1875-1942), uno dei più grandi studiosi di Federico Cesi il Linceo (il fondatore della famosa Accademia dei Lincei in Acquasparta) , nonché direttore della biblioteca della stessa accademia.

Nell’agosto del 1940 il Gabrieli intraprende un viaggio in Umbria ed arriva anche a Todi: la sua descrizione della nostra città, come ci fa notare Filippo, è fatta con il pennello, è come se fosse un quadro egregiamente eseguito, guardando il quale ancora oggi possiamo ritrovare nella realtà tutti i dettagli in esso rappresentati.
Ecco l’incipit del Gabrieli : ” La piccola, vetusta, solitaria, pittoresca, monumentale, umbra, bellicosa, Marzia città di Todi, è veramente una delle più belle e interessanti cittadine dell’Umbria”
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A seguire, altri passaggi che mi hanno particolarmente colpito.
“… finchè mi vinse ed avvinse la tua squisita, serena, nuda, armoniosa eleganza, o indimenticabile, solitaria, bramantesca Santa Maria della Consolazione, vera consolazione perenne per le anime dei tuoi visitatori d’ogni tempo e d’ogni gente”

Descrivendo l’alba, il sole che si alza dai Monti Martani e pian piano illumina il colle di Todi : ” …ecco disegnarsi…una fantasmagorica visione. Tutto il profilo della città, quasi in ampio, tenue, sfumato bassorilievo d’argento…”
” …la guglia di San Fortunato, il campanile del duomo, le moli dei palazzi del comune, le cupole e torri delle chiese e poi le case, le mura e a un estremo, solitaria, la Consolazione: tutta un resurrezione inimmaginabile”
Di notte, luna piena, in Piazza Garibaldi: ” mezza in luca di luna e mezza in ombra, ove il monumento in marmo dell’eroe di Caprera quasi spariva ed il maestoso, unico cipresso svettava a destra come un’ asta guerriera gigantesca, come un’immensa spiga tutta chiusa”

” Molti altri ancora vivi ricordi conserva la solitaria Todi di Federico Cesi e del suo casato. Ecco il Palazzo Pica già dei Cesi sulla Piazza Maggiore, Via Cesia o Della Piana, la Fonte Cesia con l’aquila tuderte, costruita a proprie spese da Angelo Cesi nel 1606. Ed ecco il maestoso Palazzo Vescovile addossato al leggiadro duomo, memoria ed opera dell’ultimo dei quattro vescovi Cesi che si susseguirono nella sede episcopale di Todi, Angelo, morto nel 1606. “

Per chi volesse gustarsi l’intero intervento del Dott. Orsini (ve lo consiglio) basterà cliccare il link per andare alla Pagina Facebook del Comune di Todi!!!